- Glutammina e allenamento: partiamo dalle basi
- Glutammina e allenamento: ecco perché avviene il consumo
- Glutammina e allenamento: cosa succede quando se ne consuma troppa
- Glutammina e allenamento: tutto sugli integratori
- Glutammina e allenamento: gli effetti collaterali
Quando ci si allena è necessario fare attenzione all’integrazione di sali minerali e principi nutritivi. La glutammina fa parte delle sostanze la cui presenza deve essere tenuta costantemente sotto controllo quando si porta avanti un’attività sportiva. Vediamo qualcosa di più in merito.
Glutammina e allenamento: partiamo dalle basi
Partiamo dalle basi e vediamo cosa intendiamo quando parliamo di glutammina. La glutammina è un aminoacido non essenziale che costituisce circa i 2/3 dell’intera quantità di aminoacidi presenti nella muscolatura umana. Il compito di produrla spetta ad alcuni muscoli ma anche ad alcuni organi interni, come per esempio il fegato.
Tra i principali benefici della sua presenza nel circolo ematico e nei muscoli è possibile ricordare l’idratazione di questi ultimi, condizione fondamentale perché l’allenamento risulti efficace e perché chi lo compie non avverta troppo la fatica. La glutammina si consuma soprattutto durante l’allenamento. Ecco perché e come è possibile far fronte a questa situazione.
Glutammina e allenamento: ecco perché avviene il consumo
Quando si parla di glutammina e allenamento è fondamentale ricordare che il consumo dell’aminoacido in questione avviene proprio durante il processo d’impegno fisico. Perché succede questo? Capirlo è importante per evitare di pregiudicare la qualità dei processi di allenamento, riportando magari dei danni fisici.
La glutammina viene consumata durante l’allenamento prima di tutto perché quando si fa attività fisica si produce cortisolo, una sostanza che interviene proprio sulla glutammina rendendola oggetto di un processo di degradazione. Altro punto fondamentale da ricordare quando si parla di consumo della glutammina durante l’allenamento riguarda i carboidrati.
Quando compiamo attività fisica li consumiamo in grande quantità e mettiamo il nostro corpo nella necessità di reperire altre fonti di energia per avere la possibilità di continuare i movimenti. Tra queste è possibile ricordare la glutammina, che diminuisce durante l’allenamento anche per via della produzione di acido lattico.
Cosa succede quando l’allenamento provoca una forte diminuzione dei livelli di glutammina? Ecco alcune indicazioni da tenere ben presenti in merito.
Glutammina e allenamento: cosa succede quando se ne consuma troppa
Quando ci si allena, come abbiamo appena avuto modo di vedere, la glutammina si abbassa di livello. Questo aminoacido non essenziale comincia prima a diminuire nel sangue, per poi scendere di livello anche nei muscoli. Cosa succede al corpo e in particolare alle performance atletiche in casi come questi? Accade che i muscoli tendono a indebolirsi, lasciando spazio allo sviluppo di una situazione di atrofia che è tutto tranne che funzionale a un allenamento efficace.
Il consumo eccessivo di glutammina influisce anche sui tempi di recupero. Cosa fare? Quali sono le modalità migliori per risolvere questa situazione? La soluzione più congeniale consiste nell’assunzione d’integratori.
Glutammina e allenamento: tutto sugli integratori
Chi ha intenzione di allenarsi in maniera efficace e funzionale e di evitare i cali di glutammina solitamente opta per gli integratori. Prima d’intraprendere questa strada dal punto di vista pratico è obbligatorio consultare il proprio medico, così da verificare la compatibilità fisica.
Quando si sceglie d’iniziare l’assunzione d’integratori di glutammina è bene avere presenti anche alcune informazioni di base. Ecco quali sono:
- La glutammina è disponibile in commercio in due formulazioni. Possiamo parlare dell’aminoacido in forma libera e del peptide di glutammina, che si trova all’interno di alcuni integratori di natura proteica.
- La quantità base di glutammina da assumere ogni giorno se ci si allena a livello professionale o quasi è pari a 5 grammi. Quantità dai 10 grammi in su riguardano approcci molto simili al body building, che costituisce un mondo a sé rispetto all’allenamento anche quotidiano in palestra per tenersi in forma e per allenare la tonicità dei muscoli.
- La glutammina dovrebbe essere assunta non meno di tre volte al giorno. Quali sono i momenti migliori per prenderla? La mattina, così da idratare i muscoli che sono stati fermi per tutta la durata del riposo notturno, e dopo un allenamento, così da favorire il processo di recupero.
La glutammina è commercializzata come integratore sotto forma di pillole, polvere e in stato liquido (utile per i frullati proteici, che possono essere assunti dopo aver ovviamente controllato la quantità di glutammina già presente di base). Si può scegliere di assumerla direttamente oppure di diluire il tutto in un bicchiere d’acqua.
Quando si decide di assumere integratori a base di glutammina è obbligatorio avere in mente le principali controindicazioni. Ecco le più importanti.
Glutammina e allenamento: gli effetti collaterali
Gli integratori a base di glutammina costituiscono una validissima alternativa per ottimizzare le performance fisiche durante l’allenamento. Risulta però opportuno ricordare anche la presenza di alcuni effetti collaterali, che possono influire anche in maniera importante sullo stato di salute. Ecco di cosa stiamo parlando:
- Sovraccarico di azoto relativo a fegato e reni, il cui funzionamento può risentire soprattutto se si assumono grandi quantità di glutammina ogni giorno (alcuni body builder arrivano anche a 40 grammi).
- Ritenzione idrica, causata dalla già ricordata idratazione delle masse muscolari, il che implica chiaramente un richiamo di liquidi.
- Mal di testa
Questi sono solo alcuni degli effetti collaterali che possono essere associati all’assunzione d’integratori a base di glutammina. Risulta obbligatorio ricordare che il loro consumo è assolutamente non indicato in casi di gravidanza e allattamento.
I soggetti di età infantile o negli anni della prima adolescenza non dovrebbero mai assumere integratori a base di glutammina, così come anche chi soffre di problemi a carico di fegato e reni. Fare attenzione è fondamentale, onde evitare che la scelta d’integrare i livelli di glutammina si riveli un’alternativa dannosa per il corpo. L’ultima parola ovviamente spetta al proprio medico curante, che deve essere tassativamente consultato. Limitarsi a parlare con il trainer della palestra significa mettere a forte rischio la propria salute: si tratta di professionisti senza dubbio qualificati, ma che non hanno quel bagaglio di conoscenze che un medico è in grado di utilizzare per valutare se è opportuno o meno assumere un integratore sportivo.