E’ davvero importante poter individuare una diagnosi precoce autismo, in grado di intervenire tempestivamente su questo disturbo che solitamente si tende a scoprire quando ormai la patologia ha già fatto il suo percorso. E’ possibile riuscire a fare una diagnosi precoce autismo, ma in questo caso tutto risulta essere nelle mani dei genitori, sono infatti i primi medici per i propri bambini.
Il ruolo dei genitori nella diagnosi precoce autismo
Chi meglio dei genitori conosce e abitudini, i comportamenti, i gesti dei propri figli, soprattutto nei primissimi mesi di vita si ha modo, vivendo a stretto contatto con il piccolo, di riuscire a percepire qualsiasi tipo di cambiamento. Quello che conta è non essere esageratamente ossessionati, a volte le preoccupazioni eccessive possono rivelarsi solo paure infondate. Il ruolo dei genitori è quindi importantissimo al fine di poter comprendere una diagnosi precoce autismo. Quando bisogna effettivamente preoccuparsi? In tali circostanze ci sono dei sintomi che possono aiutare i genitori ad intervenire tempestivamente e poter in questo modo evitare che la patologia progredisca sempre più.
Sintomi diagnosi precoce autismo
Una diagnosi precoce autismo si basa quindi su determinati atteggiamenti come: non rispondere al suo nome, linguaggio in ritardo, non è interessato agli altri bambini, sembra sordo, attaccamento ad alcuni oggetti, ipersensibili a certi suoni e tessili, nessun tipo di gestualità prima dei 12 mesi, nessuna lallazione prima dei 12 mesi, nessuna parola entro i 16 mesi, insomma si tratta di comportamenti che non è semplice riuscire a percepire immediatamente come strani, ma in questi casi è opportuno riuscire ad effettuare una diagnosi precoce autismo per poter aiutare il piccolo a crescere nel migliore dei modi. E’ per questo che l’attenzione dei genitori deve essere massima nel primo anno di vita, è già nei primi mesi che si sviluppa tale patologia.
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