Test dell'amniocentesi: si o no?

Eleonora Teragnoli

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Test dell'amniocentesi: si o no? Medicina

Quello dell’amniocentesi è un particolarissimo test clinico che si esegue ad un certo punto della gravidanza, quando la futura mamma desidera condurre un’approfondita diagnosi prenatale sul suo bambino.
Attraverso il prelievo di una precisa quantità di liquido amniotico, infatti, il test dell’amniocentesi consente di apprendere con largo anticipo se il feto è affetto o meno da determinate anomalie o patologie quali la spina bifida, la toxoplasmosi e le sindromi di Down e di Turner.
Non soltanto la diagnosi, però, si rivela essere il fine ultimo dell’amniocentesi. Anche il prelievo delle cellule staminali, la determinazione della paternità del feto e la ricerca del sesso in caso di malattie ereditarie, possono essere alla base dell’esecuzione di tale test.

I pro e i contro dell’amniocentesi

L’amniocentesi può essere eseguita essenzialmente durante due fasi precise della gravidanza: la prima, tra la 16° e la 18° settimana di gestazione; la seconda, dopo la 25° settimana. Prima dei termini sopra descritti, eseguire il test potrebbe essere ancor più rischioso che se eseguito nei tempi raccomandati.
L’amniocentesi, infatti, pur essendo uno screening decisamente molto importante per il feto, non è scevro né esente di rischi e conseguenze.
Per l’esattezza, essa può comportare aborto, danni al sacco amniotico, infezioni batteriche e rottura della membrana.
In ogni modo, è bene sottolineare però che la modalità attraverso cui viene eseguita l’amniocentesi oggi è sempre più sicura rispetto a un tempo e addirittura sembrerebbe irrilevante la differenza di mortalità neonatale in cui si imbatte chi ha eseguito il test e chi invece ha deciso di non eseguirlo.

Per quanto riguarda i prezzi dello screening, invece, dobbiamo dire che l’amniocentesi è una procedura decisamente molto costosa. Non di rado, infatti, si arrivano a pagare anche 500-700 euro.
Distinzione importantissima, ovviamente, c’è da fare per le donne di età superiore ai 35 anni. Per esse, infatti, l’amniocentesi è gratuita. Questo perché, sopra quella soglia anagrafica, le probabilità di aver generato un feto malato sono decisamente superiori.

Ma dall’Inghilterra arrivano grosse novità: un prelievo potrebbe sostituire l’amniocentesi

Avete capito bene! Da Londra, infatti, giungono notizie davvero molto rassicuranti in fatto di amniocentesi: un semplice prelievo del sangue, questo è il nòcciolo della questione, potrebbe ben presto sostituire il suddetto test, molto più rischioso ed invasivo.
Sembrerebbe dunque che speciali analisi ematiche possano essere in grado di rivelare, già dalla 13° settimana, se il feto è affetto da problemi cromosomici o genetici.
Attualmente, come è ovvio, tale prelievo del sangue è ancora in fase di sperimentazione. Nonostante infatti i primi esami eseguiti si siano rivelati molto soddisfacenti, sono necessari ancora alcuni riscontri prima di poter affermare valida la sopra descritta tipologia di screening.

 

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