Non bisogna assolutamente sottovalutare l’importanza dello screening neonatale, un particolare esame che permette di scovare malattie metaboliche tempestivamente, evitando che il bambino possa ritrovarsi con molte difficoltà durante la crescita. Questo screening neonatale è ormai obbligatorio nel nostro Paese, ogni bambino che nasce deve essere sottoposto a tale esame nelle prime 72 ore di vita.
Che cos’è lo screening neonatale
Grazie a questo particolare esame molte vite sono state salvate, questo perché lo screening neonatale agisce tempestivamente, evidenzia la patologia metabolica prima che essa possa ritenersi definitivamente distruttiva e con le cure adatte si può tranquillamente vivere in maniera serena, senza qualche deficit imponente. Nello specifico lo screening neonatale permette di avere delle importantissime indicazioni precoci che riguardano la positività o meno a quattro patologie metaboliche in particolare come la fenilchetonuria, l’ipotiroidismo congenito, la galatossemia e la fibrosi cistica, tutte malattie che al momento della nascita non lasciano assolutamente trasparire alcun tipo di sintomo, ma che possono diventare un pericolo più che importante per la salute del bambino. Lo screening neonatale permette quindi di intervenire in maniera alquanto precoce su tali patologie che in genere si manifestano tardivamente, quando ormai i danni sono da considerarsi praticamente permanenti.
Come si effettua lo screening neonatale
Come viene effettuato questo screening neonatale? Abbiamo già detto che bisogna effettuarlo nelle prime 72 ore di vita, qui il medico eseguirà una piccola puntura sul tallone del neonato per prelevare una goccia di sangue, quest’ultima sarà lasciata ad essiccare e poi il materiale sarà inviato al Centro Regionale di Riferimento per gli Screening. In altre zone del mondo lo screening neonatale è definito anche allargato perché permette di individuare circa 60 tipi di disfunzioni.
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