Sintomi, cause e rimedi del reflusso gastroesofageo

Eleonora Teragnoli

Sintomi, cause e rimedi del reflusso gastroesofageo Malattie

Sintomi e definizione del reflusso gastroesofageo

Non di rado, e a molte più persone di quanto si possa pensare (ne soffrono circa 3 persone su 10), ciò che di acido è contenuto nello stomaco risale lungo l’esofago. A permettere la risalita di tali succhi è un’apertura anomala dello sfintere, quella particolare valvola esofagea che si apre e si richiude al passaggio del bolo. Acidità e bruciore di stomaco non mancano di accompagnare il disturbo e, così, a lungo andare, e soprattutto in caso di cronicità della malattia, il reflusso gastroesofageo diventa fastidioso e qualche volta debilitante.

Per quanto riguarda i sintomi completi del disturbo, il reflusso gastroesofageo è caratterizzato dalla sensazione dei succhi che risalgono attraverso l’esofago (talvolta, con conseguente rigurgito), difficoltà nella deglutizione del cibo (non di rado, con conseguente dolore), tosse e laringite (in alcuni casi), bruciore di stomaco, salivazione abbondante, alitosi, acidità e carie (quando il cibo riesce a raggiungere il cavo orale).

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Quali sono le cause del reflusso gastroesofageo?

Come premesso, tra le cause del reflusso gastroesofageo troviamo il funzionamento anomalo e mal corretto dello sfintere esofageo (anche l’assunzione di determinati farmaci e l’ingestione di certi cibi può compromettere le regolari funzioni della valvola).

A ciò si aggiungono poi: il vizio del fumo, l’ernia iatale, una riduzione del pH della saliva, sedute ginniche e sessioni sportive subito dopo il pasto, lo stress e l’alimentazione scorretta.

Anche la gravidanza, ovviamente, può comportare la presenza di reflusso gastroesofageo.

Sintomi, cause e rimedi del reflusso gastroesofageo Malattie

 

I rimedi e i consigli più efficaci per il reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo si presenta in maniera differente da persona a persona. Sia per quanto riguarda i sintomi che per quanto riguarda la durata del disturbo, infatti, la terapia ad esso associata potrebbe variare significativamente.

Talvolta, poi, esso potrebbe rappresentare un evento più o meno occasionale, oppure trasformarsi in una malattia cronica.

Detto ciò, il reflusso gastroesofageo può essere curato, rispettivamente, modificando le abitudini di vita, assumendo determinati farmaci o affrontando un vero e proprio intervento chirurgico (soluzione tra le meno diffuse, in realtà).

In merito a quelle abitudini da modificare, dovreste:

– smettere di fumare
– perdere i chili in eccesso (mangiando piccole quantità di cibo ed evitando lunghi digiuni)
– prediligere cibi quali carni bianche e magre, pasta e riso, formaggi freschi, pesce e uova non fritte
– evitare o ridurre cibi quali carni e formaggi grassi, burro, fritture, cipolle, spezie, bibite gassate, caffè e tè
– evitare farmaci quali banzodiazepine, dopamina e FANS
– aspettare almeno due ore dall’ultimo pasto prima di effettuare esercizi ginnaci e anche quattro ore prima di andare a dormire
– evitare gli sforzi troppo intensi

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