In generale, possiamo affermare che l’aritmia consista in un’irregolarità del battito cardiaco che, nella stragrande maggioranza dei casi, si presenta come assolutamente benigna e scevra da complicazioni abbastanza importanti.
Nonostante ciò, però, è bene tenere sempre sotto controllo la situazione del proprio cuore in quanto, purtroppo, cardiopatie e aritmie cardiache gravi risultano ancora la causa del decesso di alcune decine di migliaia di italiani l’anno.
Test di screening ed esami diagnostici sempre più all’avanguardia sono senza dubbio l’arma più efficace che tutti noi abbiamo contro l’aritmia cardiaca e contro casi più seri di aritmia ventricolare complessa.
Di seguito nel nostro post, dunque, specificheremo in cosa consista questa specifica anomalia del battito del cuore, come comportarsi nei suoi confronti e cosa fare se ne si è affetti.
Continuate a leggere per sapere quanto più c’è da sapere in merito all’aritmia ventricolare complessa!
Che cos’è l’aritmia ventricolare complessa
Tra le aritmie più diffuse, troviamo senza dubbio la bradicardia (meno di 50 battiti del cuore al minuto), la tachicardia (più di 100 battiti al minuto), la fibrillazione atriale (ritmo del cuore accelerato ed irregolare), l’extrasistole (caratterizzata da un singolo battito anomalo) e l’aritmia ventricolare complessa (facente parte, in senso più ampio, delle temute aritmie ventricolari).
L’aritmia ventricolare complessa, come avrete avuto modo di intuire dalla nostra premessa, è uno dei casi più rischiosi e importanti di anomalia del battito cardiaco. Una volta diagnosticato infatti (per evitare complicazioni che possono rivelarsi anche fatali), tale aritmia va affrontata e curata quanto prima possibile.
Sintomi e diagnosi dell’aritmia ventricolare complessa
Nella maggior parte dei casi, contribuiscono ad identificare l’aritmia ventricolare complessa, sintomi quali debolezza, svenimenti, vertigini e stanchezza. Per prima cosa, il paziente che sospetti un qualunque tipo di aritmia, deve sottoporsi ad un ECG (elettrocardiogramma).
Eventuali approfondimenti, poi, possono essere condotti sottoponendosi ad un Holter (l’elettrocardiogramma dinamico) o a test provocativi quali le prove da sforzo, gli studi elettrofisiologici transesofagei ed endocavitari, i test farmacologici ed eventuali altre indagini consigliate dal medico. Tra le cure per l’aritmia ventricolare complessa, invece, troviamo una vasta tipologia di trattamenti da prediligere in base a tutta una serie di varianti legate strettamente al problema sofferto dal paziente.
Tra le tante ed eventuali cure, troviamo il ricorso ai farmaci antiaritmici, il posizionamento definitivo di cateteri elettrici e, talvolta, l’intervento chirurgico vero e proprio.
Poiché comunque il quadro inerente all’aritmia ventricolare complessa è vasto e decisamente vario, è bene affidarsi solo ed esclusivamente alla valutazione e ai consigli del proprio cardiologo.
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