Quest’anno si prevedono moltissime persone che si metteranno a letto con l’influenza. Le stime, rilanciate da Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, parlano di 6/7 milioni di casi attesi. In pratica, quest’anno l’influenza riguarderà un numero decisamente maggiore di italiani (2 milioni in più rispetto alla stagione scorsa), ma a quanto pare anche i sintomi saranno più duri da affrontare.
“Come previsto, questa sarà un’annata intensa – afferma il virologo – perché è presente la variante A H32N2 Hong Kong che è già prevista nel vaccino, ma bisogna considerare che si è anche abbassata la quota dei vaccinati tra i soggetti a rischio, a causa di un atteggiamento negativo verso i vaccini che va avanti ormai da qualche anno a questa parte”. Il numero degli ammalati, spiega l’esperto, dipenderà anche dalla piega che prenderanno le temperature: “Se rimarranno rigide, l’influenza si diffonderà in modo più consistente; in presenza di sbalzi termici, invece, saranno favoriti i virus cugini cioè le sindromi parainfluenzali”.
Nonostante molti italiani siano già stati contagiati dall’influenza, il picco arriverà soltanto al termine delle vacanze di Natale, contestualmente cioè con il rientro dei bambini a scuola. Infatti sono proprio loro la categoria più esposta, e di conseguenza anche genitori e insegnanti che stanno per forza di cose a contatto con i più piccoli. Nella fascia di età compresa tra 0 e 4 anni, precisa il virologo, si registrano 21.1 casi di influenza ogni mille persone, mentre nel resto della popolazione l’incidenza si ferma a 7.23 casi ogni mille.
“La curva influenzale crescerà per altre due o tre settimane, poi comincerà la decrescita che durerà un periodo analogo. L’influenza continuerà ad infastidirci fino alla fine di febbraio”. E per evitare di rimanere vittime di febbre, raffreddore, mal di gola e tosse, i consigli sono sempre gli stessi: evitare luoghi affollati, lavarsi bene le mani, vestirsi a cipolla ed evitare gli sbalzi termici.
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