Non si sente spesso parlare di infezione latente, ma si tratta di un periodo in cui l’agente patogeno è presente nell’organismo di un qualsiasi essere vivente allo stato quiescente, ossia temporaneamente inattivo. Cosa comporta quest’infezione latente?
Cosa caratterizza l’infezione latente?
La malattia in corso praticamente è inapparente, il soggetto malato non sa in quel momento di ritrovarsi in uno stato infettivo, è praticamente un periodo molto più lungo della semplice incubazione in cui vige la patologia prima di scoppiare definitivamente. L’infezione latente quindi è alquanto subdola, non esistono nemmeno dei sintomi che possano effettivamente testare la presenza nell’organismo dell’agente patogeno. Solitamente è con il virus HIV che si verifica spesso l’infezione latente, in quanto effettivamente non sono evidenziati dei sintomi, l’infezione è praticamente persistente all’interno dell’organismo. E’ proprio in tale periodo che il virus tende a moltiplicarsi e a rendere vani tutti i tentativi di protezione che attiva il sistema immunitario. E’ in modo particolare con le malattie virali che si verificano questi momenti di infezione latente.
Quando arriva la patologia?
Spesso la durata di quest’ultima è praticamente indefinita, ma può essere poi attivata, quindi scaturire effettivamente nella forma patologica, quando si affrontano diversi eventi stressanti. I classici segni clinici dell’infezione latente si presentano ad esempio quando lo stress prende il sopravvento su tutto, qui le difese immunitarie si abbassano notevolmente e l’infezione ha piena libertà di agire. Oltre all’HIV, l’infezione latente è presente in modo particolare con i virus dell’herpes, come la classica varicella o le verruche e condilomi. Può poi anche capitare che non si ha alcun tipo di manifestazione e tende a svanire da sé.
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