Divieto di fumo: le pene si fanno più severe, soprattutto negli ambienti scolastici. Il divieto di fumo viene esteso anche agli insegnanti. Ed è polemica sui rischi per la salute collegati al fumo.
Divieto di fumo nelle scuole
Il divieto di fumo già presente in tutti gli edifici pubblici (scuole incluse) ora diventa più severo anche per gli insegnanti e il personale non docente. Se in passato si chiudeva un occhio, facendo valere il divieto di fumo soprattutto ai giovani per i rischi per la salute, ora nessuno può scampare alle multe: i cartelli, ancora ridotti, ora diventano obbligatori con la nuova legge che vieta il fumo per la salvaguardia della salute. Il Codacons ha già detto la sua sulla nuova legge e nemmeno con tutti i torti.
In realtà, il divieto di fumo esiste già, sia nei locali pubblici, sia in caso ci siano bambini e donne in gravidanza nei paraggi. Come locale pubblico, anche le scuole avevano già il divieto per evitare i rischi per la salute degli adolescenti. Ora, questo divieto viene esteso ai cortili e alle palestre, ma poco o nulla si è fatto per inasprire le regole e le sanzioni disciplinari per le scuole che non hanno i cartelli e non fanno prevenzione attraverso strumenti didattici ad hoc. In più, anche se il divieto di fumo è esteso al personale docente, non è detto che tutti stiano alle regole, con conseguenti rischi per chi sta intorno (ricordiamo che anche il fumo passivo fa male!).
Divieto di fumo: i rischi per la salute collegati al fumo
I rischi per la salute collegati al fumo sono innumerevoli: i più evidenti sono che la pelle invecchia prima e la voce diventa più rauca. I meno evidenti e più gravi sono invece i danni causati al sistema circolatorio e al sistema respiratorio, per non parlare degli effetti sul metabolismo. Tantissimi, infine, sono i tumori direttamente collegati al fumo. Nell’adolescente, questi problemi si ripercuotono sulla crescita della persona: motivo in più per inasprire il divieto di fumo con la nuova legge.
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