L’acido acetilsalicilico, o comunemente conosciuto con il termine Aspirina, è un farmaco appartenente alla categoria degli antinfiammatori non steroidei (FANS), somministrato per svolgere una funzione analgesica, antipiretica e antinfiammatoria. Biochimicamente, l’acido acetilsalicilico agisce inibendo la sintesi delle prostaglandine, responsabili non solo dei processi infiammatori, ma anche della trasmissione del segnale del dolore al cervello e regolazione della temperatura corporea a livello ipotalamico. Un’altra caratteristica dell’aspirina è quella di bloccare la produzione di trombossano, sostanza nota per la sua attività aggregante piastrinica e vasocostrittrice.
Quando si ricorre all’acido acetilsalicilico
Si fa uso dell’aspirina principalmente per alleviare dolori di qualsiasi natura, per ridurre la febbre (es. stati influenzali) e per impedire il peggioramento di processi infiammatori. L’acido acetilsalicilico trova un riscontro favorevole anche in patologie infiammatorie croniche, quali l’artrite, e nella riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. Infatti gli attacchi cardiaci sono principalmente causati da trombi (coaguli di sangue), che portano ad un’ ostruzione dei vasi sanguigni; l’uso quotidiano di una piccola quantità di aspirina porta ad una riduzione del numero dei coaguli.
Gli effetti collaterali dell’acido acetilsalicilico
Lascia un commento