La vulvodinia è una patologia che colpisce la zona che circonda la vulva, la parte più esterna dei genitali femminili. Si tratta quindi di un’infiammazione abbastanza dolorosa che condiziona totalmente la vita della donna e a volte tale disturbo può durare anche più di un anno, è quindi opportuno parlarne sempre con un medico. Proprio per la zona delicata ed intima in cui agisce questa vulvodinia, molte donne sono un bel po’ restìe a parlarne con uno specialista, per questo tale patologia tende poi a peggiorare.
Cause e diagnosi della vulvodinia
Quali sono le cause scatenanti della vulvodinia? Precedenti infezioni vaginali, lesioni o irritazioni che interessano la regione vulvare, allergie o sbalzi ormonali. I sintomi più evidenti di questa vulvodinia sono: prurito, dolore pungente, secchezza, irritazione, bruciore e dispareunia. Per una corretta diagnosi di tale patologia, il medico sottoporrà la paziente a diverse domande, per conoscere meglio la sua storia clinica e poter in questo modo scovare prima possibile la causa scatenante e la giusta soluzione. Il medico sottoporrà la paziente ad una visita ginecologica, esaminando in modo approfondito i genitali esterni e con un tampone preleverà alcune cellule della vulva per esaminarle. Solo in questo modo si potrà effettuare una corretta diagnosi della vulvodinia e poi capire la cura migliore.
Cura della vulvodinia
In genere la cura è alquanto soggettiva, una donna può trovare sollievo utilizzando determinati farmaci, altre invece non riscontrano alcun tipo di benessere, ovviamente deve essere il medico a studiare a fondo il caso specifico. In genere si utilizzano farmaci come antidepressivi o antistaminici, oppure lasciarsi guidare dalla terapia biofeedback che riesce a controllare il dolore. Non esiste una cura specifica della vulvodinia, con il tempo si riuscirà a trovare la giusta soluzione.
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