Tutto sul Fuoco di Sant'Antonio

Eleonora Teragnoli

Tutto sul Fuoco di Sant'Antonio Malattie

Il Fuoco di Sant’Antonio, scientificamente conosciuto come Herpes Zoster, è una malattia che interessa la cute e le terminazioni nervose del corpo.
Causato dal virus della varicella infantile, in grado di rimanere latente nel gangli del midollo spinale o di alcuni nervi cranici e di riattivarsi in età adulta, esso risulta essere una patologia estremamente dolorosa e fastidiosa.
Non sono ancora esattamente note le cause del Fuoco di Sant’Antonio, ma certo è che non può passarlo chi non ha precedentemente contratto la varicella. Si suppone, in ogni modo, che un abbassamento delle difese immunitarie, alterazioni metaboliche, forti condizioni di stress e alcune malattie gravi, come tumori, HIV e linfomi, possano incoraggiarne fortemente l’insorgenza.
Il Fuoco di Sant’Antonio può colpire a qualsiasi età, anche se nei giovani il suo manifestarsi è piuttosto raro. E’ infatti soprattutto con l’aumentare dell’età, in genere dopo i 40 anni e 10 volte di più al superamento dei 60, che esso si verifica maggiormente.
Raro anche che il Fuoco di Sant’Antonio si presenti nei bambini in età pediatrica, a meno che le loro mamme non abbiano contratto la varicella durante le ultime tre settimane prima del parto.

I sintomi del Fuoco di Sant’Antonio

Nel momento in cui il virus della varicella si riattiva, esso avanza attraverso le terminazioni nervose e sfoga sulla cute, presentando un eritema molto esteso e caratterizzato da vescicole e pustolette molto simili a quelle della varicella.
Le vesciche del Fuoco di Sant’Antonio sono purtroppo accompagnate da una forte sensazione di dolore poiché colpiscono proprio quelle terminazioni nervose responsabili della percezione.
Lo sfogo coinvolge generalmente il torace, ma può presentarsi anche sul cranio. Conseguenza pericolosa e decisamente spiacevole del Fuoco di Sant’Antonio è che esso raggiunga la cornea. In questo caso, infatti, potrebbe determinare cecità. Altre conseguenze, seppur piuttosto rare, possono essere infine attacchi cardiaci e meningite.
Se affetti da Fuoco di Sant’Antonio è bene prestare molta attenzione a non entrare a contatto con soggetti che non abbiano mai passato la varicella: il rischio di contrarre tale malattia esantematica (e non il Fuoco di Sant’Antonio stesso) è possibile e decisamente alto.

La cura per il Fuoco di Sant’Antonio

Sottoponendosi a giuste cure, il dolore causato dal Fuoco di Sant’Antonio regredisce facilmente entro 3-6 settimane e non dovrebbe essere causa di strascichi o cicatrici. Generalmente, tale patologia si cura con farmaci antivirali quali l’aciclovir, il valaciclovir o il famciclovir, da assumere circa 3 volte al giorno e in maniera scrupolosa (è sconsigliatissimo interrompere la terapia prima del previsto o dimenticare di assumere una compressa). E’ bene infatti, al fine di evitare spiacevoli conseguenze, rivolgersi al medico e cominciare la terapia già ai primi segni della malattia.

 

 

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