La sindrome dell’ovaio policistico prende di mira una donna su dieci, causando irregolarità del ciclo, acne, aumento del peso corporeo e della peluria. Se non viene trattata per tempo, può danneggiare la fertilità e predisporre al diabete e alle malattie tipiche dell’apparato cardiovascolare. Combatterla, però, si può: la sindrome dell’ovaio policistico viene trattata con un’apposita terapia farmacologica, anche se è molto importante accompagnare le pillole con uno stile di vita sano, una sostenuta attività fisica e una dieta equilibrata.
Come prima cosa, chi soffre di questa condizione farebbe bene a improntare la propria dieta su tre pasti al giorno accompagnabili, in caso di necessità, con degli snack spezza fame ipocalorici. Ma cosa bisogna portare in tavola e cosa sarebbe meglio evitare? A spiegarlo ci pensano gli esperti dell’Associazione britannica dei dietologi e del Collegio reale di ostetrici e ginecologi.
Innanzitutto, una dieta giusta per chi soffre di ovaio policistico non può né deve rinunciare alla frutta e alla verdura fresca di stagione, poiché questi alimenti aiutano a mantenere il peso forma, disintossicano l’organismo e sono ricchi di antiossidanti, vitamine e sali minerali che apportano innumerevoli benefici all’organismo. Inoltre è importante mettere in tavola degli alimenti poveri di grassi saturi, il che significa che sarebbe buona norma mangiare, almeno per due o tre volte alla settimana, un po’ di carne magra e bianca, o del pesce, soprattutto quello azzurro (che è poi la variante più ricca di omega 3).
Come comportarsi dinanzi a latte e formaggi? Gli alimenti lattiero-caseari non devono mancare, anche se un consumo eccessivo può portare a un accumulo di chili e alla comparsa dell’acne, per cui limitate latte e formaggi prediligendo quelli poveri di grassi.
Chi soffre di ovaio policistico deve poi ridurre zuccheri e dolciumi che aumentano l’insulina e favoriscono la produzione di testosterone, un ormone maschile che induce a irregolarità del ciclo e acne. A lungo andare questi alimenti possono far diventare il soggetto resistente all’insulina, esponendolo al rischio di contrarre il diabete.
Meglio quindi sostituire alimenti “no” per la glicemia, come pasta e patate dolci, con cibi a basso indice glicemico quali sono riso integrali, carni bianche o pesce. Infine bisogna dire addio ad aperitivi, superalcolici e birre: non bere, o bere con moderazione, è buona regola per scongiurare l’aumento dell’insulina nel sangue.
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