La medicazione a piatto della ferita chirurgica

Eleonora Teragnoli

La medicazione a piatto della ferita chirurgica Chirurgia

In cosa consiste la medicazione a piatto della ferita chirurgica

Prima di passare a descrivere quella che è la medicazione a piatto della ferita chirurgica, cerchiamo di capire in cosa consista esattamente una ferita di siffatta tipologia e in quali varianti esse possano essere classificate.

Per ferita chirurgica, infatti, si intende quella lesione continua che viene generata artificialmente da un oggetto tagliente. Ovviamente, tale oggetto tagliente viene utilizzato dal medico al solo scopo di intervenire in modo terapeutico sul soggetto che si sottopone all’intervento.

Per l’esattezza, le ferite chirurgiche possono essere classificate in base alla profondità dell’incisione e a numerosi altri fattori, quali le modalità di medicazione necessarie a riparare i tessuti coinvolti.

A tal proposito, la medicazione a piatto della ferita chirurgica consiste in interventi superficiali, che interessano lo strato prettamente cutaneo o quello direttamente sottostante.
Non estendendosi ai tessuti più interni (e lasciando ovviamente intoccati gli organi) essa non richiede grandi pratiche, al di fuori della pulizia e della disinfezione della ferita.

Effettuare la medicazione a piatto della ferita chirurgica

Solitamente, la medicazione a piatto della ferita chirurgica viene effettuata per quelle ferite i cui contorni non sono molto distanti tra loro e non danno luogo a secrezioni. Tali medicazioni sono anche definite “semplici”, poiché avvengono su ferite pulite, non settiche e non interessate da drenaggi.

Come si effettua la medicazione a piatto della ferita chirurgica: cerotti già pronti e garze sterili

Poiché la medicazione a piatto della ferita chirurgica (così come ogni altra tipologia di medicazione) ha come obiettivo quello di impedire le infezioni e di agevolare la guarigione, è bene che essa venga eseguita già a partire dal giorno successivo (o dalle 48 ore successive) l’intervento.

La prima cosa che l’infermiere provvederà ad eseguire è ovviamente la preparazione dell’ambiente (che dovrà essere assolutamente igienizzato), del materiale da utilizzare e del paziente.

Dopo aver lavato le mani ed infilato i guanti, egli dovrà passerà a rimuovere i vecchi cerotti e, valutato lo stato della ferita, a detergere e a disinfettare adeguatamente la stessa.

A tal proposito, la medicazione a piatto della ferita chirurgica avviene per mezzo di cerotti già pronti. Naturalmente, è anche possibile avvalersi di una garza sterile imbevuta di antisettico. Se il paziente non è allergico, è possibile utilizzare prodotti quali lo Iodoprovidone, l’ipoclorito di sodio o la Clorexidina.

Ovviamente, per la medicazione a piatto della ferita chirurgica, è bene rivolgersi a personale medico o infermieristico altamente qualificato. Come in ogni cosa, le iniziative personali potrebbero causare danni o ripercuotersi negativamente sul processo di guarigione della ferita.

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