Infuso di menta: proprietà e controindicazioni del mentolo

Redazione

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Infuso di menta: proprietà e controindicazioni del mentolo Dieta

L’infuso di menta è una bevanda ottenibile mediante la fusione dell’acqua con la menta (fresca o essiccata che sia). Si tratta di un drink che può essere sorseggiato sia a freddo che a caldo e che può essere personalizzato negli ingredienti in relazione alla volontà di chi lo consuma: in molti casi vi si può aggiungere anche dello zucchero di canna o magari del miele per rendere il composto un po’ più dolce!

Ma oltre ad essere gradevole e rinfrescante, l’infuso di menta libera il mentolo, principio attivo della menta e responsabile stesso dell’aroma; ma anche sali minerali (potassio, rame, sodio, fosforo, ferro, calcio e magnesio), Vitamine A, B, D e C, nonché polifenoli che come abbiamo visto in altre occasioni vantano numerose proprietà benefiche per la salute dell’uomo!

Le proprietà benefiche dell’infuso di menta

Come abbiamo provato ad accennare, l’infuso di menta apporta numerosi benefici alla nostra salute e può persino aiutarci a risolvere, in via del tutto naturale, anche buona parte dei fastidi che affliggono il nostro vivere quotidiano. Il merito va dato ai sali minerali e alle vitamine presenti nella bevanda, ma soprattutto al mentolo che ricordiamo avere le seguenti proprietà:

  • Risolve i problemi digestivi, tanto è vero che si è solito consumarlo in varie forme proprio per alleggerire la pesantezza di un pasto abbondante;
  • Previene e contrasta l’alitosi, pertanto si consiglia di fare gargarismi con collutorio a base di mentolo sia al mattino che dopo i pasti (oltre a contrastare l’odore cattivo dell’alito favorisce l’igiene di bocca e denti);
  • E’ utile nel trattamento del raffreddore e dell’influenza, così come per attenuare il mal di testa, la tosse e il mal di gola: tutto merito delle vitamine in esso contenute e di un’attività di tipo antivirale e antisettica capace di porre rimedio ai sintomi influenzali tipici delle stagioni fredde.
  • Allevia gli spasmi addominali dovuti magari a coliche, a diarrea e a dolori mestruali. In questo caso il merito va attribuito all’effetto analgesico fatto proprio dal principio attivo.
  • E’ utile per trattare la nausea, specialmente se questa insorge in seguito ad un eccessivo movimento dato magari da spostamenti in auto, aereo, treno o nave.
  • Può essere utilizzato per contrastare la stanchezza per merito di un blando effetto prodotto a livello del sistema nervoso centrale.

Ma l’infuso di menta può essere impiegato anche per altri ambiti. In primo luogo per trattare la pelle grassa e impura che necessita di un’azione antisettica e purificante: in questo caso l’infuso di menta va lasciato raffreddare e applicato direttamente sulla pelle tramite un batuffolo di cotone. In altri casi il forte odore sprigionato dal mentolo funge da deterrente per le formiche: a questo proposito è sufficiente immergere un panno nell’infuso di menta, strizzarlo per bene e porlo nella zona in cui si ritiene “infestata” dagli insetti. Come descritto poc’anzi il mentolo ha anche un potente effetto balsamico che gli vale il titolo di alleato contro il raffreddore e contro la chiusura delle vie aeree, per cui lo si vede utilizzare molto di frequente come principio attivo dei suffumigi.

Le principali controindicazioni del mentolo

Per quanto l’infuso di menta abbia molteplici effetti benefici, sono diverse anche le controindicazioni legate al suo utilizzo. Proprio per questo faremmo bene a limitare l’assunzione della menta in parte o del tutto nei seguenti casi:

  • In caso di reflusso gastroesofageo, ernia iatale, gastrite, ulcera duodenale ed ulcera gastrica, poiché il mentolo potrebbe amplificare i sintomi legati all’infiammazione. Ma è provato che la sua presenza sia in grado di aumentare anche il reflusso acido e le eruttazioni.
  • Per chi soffre di insonnia, dal momento in cui il mentolo ha la capacità di stimolare il sistema nervoso centrale tenendolo bene attivo e, di fatto, compromettendo una condizione che è ideale per dormire bene.
  • Per chi soffre di calcoli biliari, in quanto la menta libera un’azione coleretica, ovvero aumenta la secrezione della bile e potrebbe così aggravare la sintomatologia mobilitando i calcoli e producendo delle fastidiosissime coliche.
  • Per i bambini e le donne in gravidanza per motivi sempre legati al discorso della stimolazione del sistema nervoso centrale. In particolar modo la menta andrebbe evitato nei primi tre mesi di gravidanza, mentre dal qurto mese in poi può anche essere assunta in moderate quantità (seppur solo dietro il permesso del proprio ginecologo).

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