Dieta Lemme

Luigi

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Dieta Lemme Benessere

Quando si parla di diete si apre davvero un mondo molto vasto, che deve essere analizzato con attenzione se si ha l’idea di abbracciare un determinato regime senza rischi per la propria salute. Tra le tante diete in circolazione è possibile ricordare anche la Dieta Lemme, ideata dal farmacista brianzolo Alberico Lemme. In cosa consiste questa dieta? Quali sono i consigli tecnici per seguirla? Vediamo assieme i più importanti.

Dieta Lemme: ecco come si articola

La Dieta Lemme – che ha raggiunto notorietà nazionale in seguito all’apparizione del suo fondatore in uno dei più celebri salotti della televisione italiana – si divide in due fasi. La prima, focalizzata sul dimagrimento, prevede che il soggetto che decide di abbracciare il regime si concentri unicamente sull’effettiva perdita di peso.

Non esistono dei parametri temporali per definire la durata di questa fase, ma in generale si può parlare di una perdita che, se si seguono le linee tecniche giuste, può aggirarsi anche attorno ai 7/10 kg al mese. Nel corso della fase di dimagrimento il soggetto viene seguito con consigli alimentari mirati, che vengono forniti in base a situazioni individuali che vanno dalle singole reazioni metaboliche fino alla variazione della circonferenza addominale.

La seconda fase è invece dedicata all’educazione alimentare, e dura circa tre mesi. Si focalizza qui la principale caratteristica della Dieta Lemme, la peculiarità che rende questo regime diverso dalla maggior parte delle diete. Vediamo assieme di cosa si tratta.

Dieta Lemme: le caratteristiche della fase di educazione alimentare

La fase di educazione alimentare è la seconda parte della Dieta Lemme, durante la quale vengono man mano reintegrati i cibi che sono stati tolti nella prima. Questa fase si contraddistingue per via di un fatto in particolare: secondo il Dottor Alberico Lemme è necessario mettere da parte il conteggio delle calorie – sul quale si basano la maggior parte delle diete dimagranti – per concentrarsi su altri aspetti, che determinano l’azione biologica di uno specifico alimento sul corpo.

Secondo la Dieta Lemme, il soggetto che ha intenzione di abbracciare a lungo termine un regime alimentare sano, deve considerare il carico glicemico del cibo, la composizione biochimica e il pool enzimatico, un parametro che varia da individuo a individuo anche in funzione dell’età.

Perché questo? Per il semplice fatto che secondo Lemme l’organismo umano è una macchina complessa, che reagisce in maniera diversa se un cibo viene ingerito in una determinata ora del giorno piuttosto che in un’altra. Dicendo questo possiamo collegarci a un altro aspetto fondativo della Dieta Lemme, ossia il controllo degli orari dei pasti. Ecco come deve regolarsi che ha intenzione di seguire questo regime e di acquisire nuovamente un’alimentazione sana.

Dieta Lemme: l’importanza degli orari dei pasti

Secondo il Dottor Alberico Lemme, il soggetto che ha intenzione di migliorare il proprio approccio al cibo e di mantenere un’alimentazione sana non deve trascurare gli orari dei pasti. Un alimento assunto di mattina può fare un determinato effetto all’organismo, diverso da quanto può invece succedere la sera.

La Dieta Lemme si basa su un rigido schema per quanto riguarda gli orari dei pasti. La colazione non deve essere assunta dopo le 9.30 del mattino, il pranzo deve essere consumato in un orario compreso tra le 12 e le 14, la cena non prima delle 19 e non dopo le 21.

Nei pasti quotidiani sono compresi anche gli spuntini: gli orari a questo proposito si collocano tra le 10 e le 11 e tra le 16 e le 17. Secondo la Dieta Lemme, lo spuntino ideale è costituito da un limone a spicchi e da una tazza di tè. Queste sono alcune delle regole strutturali della Dieta Lemme, ma è importante ricordare che non si tratta delle uniche. Chi decide di abbracciare la Dieta Lemme deve sapere anche altre cose. Vediamo quali.

Dieta Lemme: via zuccheri e latticini

Come già ricordato, uno dei parametri considerati fondamentali da Lemme nella valutazione dei cibi da assumere è il loro carico glicemico. La dieta messa a punto da Alberico Lemme, che sta facendo parlare del suo metodo sul web e non solo ormai da 15 anni, è contraddistinta da un taglio drastico della quantità di carboidrati assunta quotidianamente (che vuol dire anche diminuire consistentemente anche l’assunzione di pane e farinacei), ma anche da una diminuzione riguardante l’apporto di latte e latticini.

Esistono anche delle regole riguardanti gli abbinamenti, che vedono per esempio il divieto di abbinare pasta e carne. Chi decide di seguire la Dieta Lemme deve considerare non solo uno schema di regole riguardante i cibi, ma anche delle direttive da seguire per le bevande. Quelle consentite sono acqua – sia naturale sia gassata – caffè e tè senza zucchero (secondo Lemme queste due bevande hanno delle ottime proprietà dimagranti).

Altra regola da non dimenticare riguarda quella della riduzione del sale, che deve essere escluso anche dalla preparazione della pasta (la mancanza di sale nei cibi può rendere spesso difficile il fatto di seguire in maniera pedissequa la Dieta Lemme).

 

La Dieta Lemme, che a differenza di molte altre non condanna l’assunzione di grassi, deve essere seguita solo a fronte di un consulto con il proprio medico curante. Il drastico taglio dei carboidrati può avere degli effetti negativi, specialmente in chi non è in condizioni di salute ottimali e può risentire del calo glicemico.

Come qualsiasi altro regime alimentare, anche la Dieta Lemme deve essere affiancata da un’attenzione costante all’attività fisica. Nessuna dieta risulta funzionale se si pensa di dimagrire senza potenziare la massa muscolare – processo molto più facile quando si assumono importanti quantità di proteine – e senza tutelare anche il cuore, per il quale il movimento fisico è un vero e proprio toccasana.

Per chi abbraccia la Dieta Lemme esistono anche diversi riferimenti riguardanti le ricette, che comprendono alternative come gli spaghetti olio e peperoncino. Anche in questo caso è necessario consultare il proprio medico curante per controllare la presenza di eventuali allergie.

 

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