La dieta connettivale è un programma alimentare ideato dal dottor Riccardo Ferrero Leone, medico omeopata e omotossicologo, esperto in nutrizione clinica. Questo programma mira alla perdita del grasso preservando però la massa magra del soggetto. La particolarità di questo piano alimentare sta nell’unione del regime alimentare controllato mediante l’attivazione metabolica con il drenaggio cellulare e connettivale.
Il concetto su cui si basa la Dieta Connettivale, in sostanza, è di dare priorità alle funzioni drenanti e disintossicanti affinché l’organismo possa poi veder migliorare anche l’attività metabolica, perché un organismo disintossicato consentirà di lavorare più efficacemente sul fronte alimentare, conseguendo risultati più veloci e soprattutto duraturi.
Prima fase: disintossicazione dell’organismo
L’attività di drenaggio e disintossicazione, come abbiamo visto, ha un ruolo prioritario nella dieta connettivale. Questa disintossicazione non deve essere condotta solo a carico degli organi emuntori come il fegato, la pelle, i polmoni, i reni e i vasi linfatici, ma si deve focalizzare anche sul tessuto connettivo, cioè sul tessuto che fornisce sostegno strutturale e scambio metabolico tra le cellule. Mediante una terapia omeopatica ed omotossicologica si aiuta l’organismo a disintossicarsi e a raggiungere questo risultato in maniera permanente, cosicché sia libero dalle tossine accumulate nel tempo.
Seconda fase: riduzione di carboidrati e grassi
A questo punto prende il via la seconda fase che si basa su una riduzione drastica dei carboidrati e dei grassi, e sul mantenimento di una determinata quota proteica che varia in base alla costituzione e all’età del paziente. Tuttavia la riduzione di carboidrati e grassi viene appositamente calibrata per evitare che l’organismo possa reperire energia dalla massa magra, che poi è un effetto dannoso e tipico delle diete low carb.
In questa fase, cioè durante la riduzione di carboidrati e grassi, la dieta connettivale suggerisce l’assunzione di una modesta quantità di aminoacidi puri e metabolicamente attivi che proteggeranno il sistema muscolare dall’attacco del metabolismo e che faranno sì, quindi, che il consumo calorico proverrà soltanto dai depositi dei grassi anziché dai muscoli.
Terza fase: ritorno alla normalità
Al raggiungimento del peso forma si tornerà gradualmente a reintrodurre sia i carboidrati che i grassi, e al tempo stesso, un tessuto muscolare efficiente eviterà il cosiddetto “effetto yo-yo” che proprio grazie a come è strutturata la dieta connettivale non si verifica mai in questa circostanza. Durante questa fase di rientro alla normalità, però, si consiglia di praticare attività fisica per spingere l’organismo ad utilizzare i carboidrati introdotti come fonte di energia per l’attività svolta.
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