A rischio peritonite: cerchiamo di capirne qualcosa in più
Quante volte, parlando di un caso di appendicite, avrete sentito anche accennare al rischio peritonite cui un paziente è andato incontro.
In cosa consiste? Di cosa si tratta esattamente? Come si può passare da una “semplice” appendicite a un caso come quello che approfondiremo di seguito? Cercheremo di capirlo nel nostro articolo di oggi, cosicché possiate saperne di più e chiarirvi quanto meglio le idee. Molto spesso, del resto, casi più seri e malattie più gravi possono essere evitate tramite una più ampia e adeguata informazione (solo qualche tempo fa, solo per fare un esempio, abbiamo parlato in modo piuttosto approfondito dell’alimentazione da seguire in caso di appendicite infiammata o di intervento recentemente effettuato – cliccate qui per essere direttamente rimandati ai contenuti in questione). Ciò che è certo, del resto, è che affinché si possa (provare a) scongiurare il rischio peritonite, intervenire quanto prima possibile alla prima avvisaglia dei sintomi potrebbe rivelarsi fondamentale.
Ad ogni modo, venendo al dunque dell’argomento, saltate al prossimo e ultimo paragrafo del post che avete sotto gli occhi e apprendete quanto abbiamo da dirvi in merito ad appendicite, peritonite e rischio peritonite.
Come evitare e scongiurare il rischio peritonite: cerchiamo di capirne di più
Prima di dirvi come provare a scongiurare un rischio peritonite, cerchiamo di capire cosa siano un’appendicite (saremo molto brevi, non preoccupatevi) e, ovviamente, una peritonite.
A tal proposito, come potrete leggere anche nel post che vi abbiamo precedentemente consigliato, si può definire appendicite “l’infiammazione acuta, ricorrente o cronica, di un diverticolo che si trova nella parte iniziale del colon.
L’appendicite può avere origine da varie cause. In primis, essa può avere origine da un’ostruzione interna all’appendice stessa, da un’occlusione scatenata dal ristagno di cibo, dalla presenza di un corpo estraneo come, ad esempio, i calcoli biliari o da un’infezione.
I sintomi dell’appendicite infiammata sono: dolore (che generalmente si localizza nella fossa iliaca destra), nausea, vomito, disturbi quale stipsi o diarrea, febbre e, in alcuni casi, dolore alla coscia e alla gamba destra.
Di solito, si risolve il problema dell’appendicite infiammata con un’operazione chirurgica volta all’asportazione dell’appendice stessa, o in modo tradizionale o in laparoscopia.
Ma non sempre un’appendice infiammata viene rimossa. In casi in cui l’infiammazione non sia acuta, infatti, una dieta corretta e una buona alimentazione possono aiutare a risolvere il problema senza ricorrere all’intervento. Vediamo, di seguito, in cosa consiste la dieta per l’appendicite infiammata” (aprite il post d’origine per maggiori informazioni in tal senso).
A proposito di rischio peritonite, invece, si può definire peritonite (leggiamo da Wikipedia) “l’infiammazione della sierosa che riveste i visceri e la cavità peritoneale dovuta, in genere, a contaminazione batterica. Si distingue in primitiva (quando non c’è evidenza di un focolaio settico) o secondaria (per invasione batterica o azione di agenti chimici a partenza da un focolaio tossi-infettivo del tubo digerente, del sistema epato-bilio-pancreatico, dell’apparato uro-genitale; per necrosi o perforazione di un viscere cavo o per deiscenza anastomotica; per un trauma chiuso o aperto)”.
Si può scongiurare un rischio peritonite intervenendo quanto prima su un caso di appendicite. Varie altre, ovviamente, sono le situazioni che possono portare a una condizione quale quella cui abbiamo poc’anzi accennato. Chiedete dunque consiglio al vostro medico curante.
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