Bentelan, effetti collaterali e le controindicazioni

Redazione

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Il Bentelan è un farmaco pensato e utilizzato per trattare patologie quali l’asma bronchiale, le allergopatie, la dermatosi infiammatoria, patologie a carico del tessuto linfatico o patologie croniche come artrite reumatoide, colite ulcerosa e spondilite anchilosante.

Bentelan: come funziona e come agisce

Il Bentelan si serve di un principio attivo cardine che è il betametasone, ovvero un corticosteroide sintetico che viene generalmente assunto per via orale sotto forma di compresse effervescenti. Dopo due ore dalla sua assunzione, il betametasone scatena il massimo del suo picco ematico laddove comunica con il DNA e ne modifica l’espressione genica per favorire un’attività di tipo antinfiammatorio: più in particolare il Bentelan fa sì che una proteina nota come lipocortina possa venire sintetizzata e impedisca la formazione di elementi avversi (come acido arachidonico, prostaglandine, prostacicline e leucotrieni).

Bentelan: posologia e modalità d’uso

Il dosaggio migliore tramite il quale si può assumere Bentelan viene solitamente consigliato dal proprio medico curante sulla base di una valutazione attenta del caso, ovvero solo dopo aver studiato a fondo lo stato fisio-patologico del paziente e aver dato un’occhiata a quello che è il suo quadro clinico. In via generale, però, possiamo dire che una terapia di breve durata prende in riferimento un dosaggio che va dai 2 ai 3 mg giornalieri, mentre invece per mantenere il dosaggio nel tempo si tende a scendere in un range compreso tra 0.5 e 1 mg giornaliero. I bambini tendono a tollerar meglio dosi superiori del farmaco, tanto è vero che nel loro caso viene consigliato di assumere 0,1 o 0,2 mg per ogni Kg di peso corporeo.

Bentelan: controindicazioni e precauzioni per l’uso

Come tutti i farmaci, anche il Bentelan pone delle condizioni di cui tener conto ed anche le persone apparentemente più sane farebbero bene a considerare le dovute precauzioni per evitare di incorrere negli effetti collaterali: il ricorso al medico è inevitabile in quest’ottica. Nello specifico, il Bentelan viene consigliato sotto stretto controllo medico a pazienti affetti da patologie epatiche, da infezioni latenti e da insufficienza cardiaca; così come attenti al suo utilizzo dovrebbero essere tutti quei soggetti che sono abitualmente soliti utilizzare macchinari e guidare autoveicoli, poiché non è escluso che la somministrazione di Bentelan non possa dar luogo a cefalea, vertigini e senso d’ansia generalizzata.

Lo stesso discorso di supervisione medica va a riguardare donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento, poiché per quanto gli studi non siano ancora uniformati circa l’effetto del betametasone in questi particolari status, è comunque suggeribile mettersi in guardia dall’eventuale insorgenza di complicazioni per il nascituro. Sull’attenti dovrebbero tenersi poi quegli individui che sono intenzionati ad assumere il Bentelan ma che al tempo stesso hanno in corso altre azioni terapeutiche con FANS, anticoagulanti orali, anticolinesterasici, estrogeni, barbiturici, fenitoina, efedrina e rifampicina.

Il farmaco è controindicato tout court, invece, a quei pazienti che sono già oggetto di infezioni sistemiche o che hanno in corso dei procedimenti immunizzanti di qualsivoglia natura, a quelle persone che soffrono di ipersensibilità al principio attivo o che vantano abrasioni cutanee e mucosali di varia origine. Molto importante è infine il capitolo riguardante gli sportivi, poiché una persona che pratica regolare attività fisica e che assume Bentelan senza alcuna motivazione terapeutica finirà per risultare positiva al test anti-doping: il farmaco assunto senza una ragione curante, infatti, costituisce a tutti gli effetti doping.

Bentelan: attenzione agli effetti collaterali

Nella gran parte dei casi il Bentelan non è solito dare gravi effetti collaterali qualora usato per un ridotto arco temporale, e ciò accade perchè il farmaco stesso è stato strutturalmente pensato per ridurre al minimo l’effetto mineralcorticoide. Gli effetti indesiderati rinvenibili per lo più a fronte di terapie protratte su lungo termine sono in ogni caso i seguenti:

  • Cardiovascolare con comparsa di edemi, ipertensione e insufficienza cardiaca.
  • Problemi a livello centrale come cefalea, vertigini, ansia, euforia, insonnia, alterazioni della personalità e sindromi depressive.
  • Livello dermatologico con problematiche quali acne, orticaria, ipertricosi, dermatite, rash cutanei, ecc.
  • Su scala endocrina con comparsa di insufficienza adreno-corticale, disturbi della crescita, alterazioni dell’asse ipotalamo ipofisiario e amenorrea.
  • Effetti a livello gastrointestinale come vomito, diarrea, ulcera, costipazione e dolori addominali.
  • Effetti indesiderati su scala muscolare e scheletrica tramite comparsa di osteoporosi, fragilità ossea, mialgia, ipotrofia, danni ai tendini e alle articolazioni e artropatia.
  • Comparsa di cataratta e ipertensione oculare.
  • Problemi di tipo nutrizionale-metabolico tramite netto incremento della glicemia a fronte di una perdita consistente di bilancio azotato.

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